fabiani

Si seguito le parole rilasciate a Lazio Style Channel:

“Vanno rimesse le cose al proprio posto. Si sentono tante sciocchezze e questo disorienta il popolo laziale. È giusto dire di tanto in tanto come stanno le cose”.

La semifinale persa dalla Primavera? “Peccato per il cucchiaio. Una grandissima esperienza per i ragazzi che si sono misurati con settori giovanili importanti. Abbiamo ben figurato, un’esperienza che rimarrà impressa nella mente dei ragazzi. I rigori sono sempre un terno a lotto”.

Il percorso della Primavera? “Da qualche anno abbiamo avviato un processo di rinnovamento e meritocrazia all’interno del settore giovanile. Stiamo lavorando su profili sui quali intravediamo qualcosa per il futuro. La Primavera è andata oltre le aspettative lo scorso anno, si è giocata una semifinale scudetto contro la Roma, peccato che ce la siamo giocata male. Sono convinto che in finale contro il Sassuolo potevamo avere la meglio. L’importante è che le situazioni negative ti possano dare la forza di andare avanti con fiducia e convinzione”.

Addii della Primavera? “Dico che ci troviamo di fronte davanti a delle norme che non tutelano i settori giovanili a qualsiasi livello. Cresci un calciatore in casa per 5 anni e all’improvviso può decidere di prendere un’altra strada senza che la società si possa opporre. Chi ne trae beneficio sono quei giocatori mal consigliati, Un ragazzo come Sardo di buon prospetto ha deciso di fare un qualcosa di veramente strano, cioè giocare in Serie C tedesca per eludere la norma del vincolo. Sappiamo già dove andrà a finire. Mi augurano che lo facciano nei tempi giusti altrimenti la Lazio si dovrà muovere per tutelare la propria immagine. Sardo ha rifiutato l’apprendistato. La sua intenzione era di andare a giocare nel Milan in Serie C, ma non ho capito perché avrei dovuto dare un giocatore così al Milan. Abbiamo rifiutato 400 mila euro dai rossoneri. La Lazio non è figlia di un dio minore. Sulla fuga di notte ci possiamo fare ben poco. Sono convinto sia una fuga ponte: andare all’estero per rientrare in Italia. Ci sono cose che abbiamo l’obbligo di fare per tutela dell’immagine della società. Il mondo del calcio è un po’ particolare. Presterei attenzione e direi ai genitori di pensarci due volte prima di fare queste scelte. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, quello che non consentiremo mai è quello di sbeffeggiare il nome della Lazio”.

Il clima nello spogliatoio? “Se ne sono dette e scritte tante. Spesso e volentieri anche notizie fuori luogo senza fondamento. Ho sentito parlare di subbuglio e cazzotti nello spogliatoio. Questi opinionisti occasionali devono fare attenzione con chi parlano e quali sono le fonti. E anche dare un’occhiata a quali sono le norme e le regole. La squadra ha fatto un ritiro straordinario, ero in costante contatto con il mister e i collaboratori. C’è un clima straordinariamente sereno e soddisfacente. Erano tanti anni che non si respirava un’aria così positiva. Da qui a dire spogliatoio in subbuglio ce ne passa, sono altri gli spogliatoi in subbuglio”.

La fascia? “Per comandare bisogna saper ubbidire. Non è un concetto rivolto a Cataldi al quale va rispetto e stima. Quando si dice che c’è un cambio nel modus operandi, a livello dirigenziale, di conduzione tecnica, di concetti futuri. Giusto o sbagliato lo dirà la storia. Bisogna che tutti siamo dentro questo concetto. La Lazio si deve riappropriare della Lazio. Il calciatore è un dipendente della Lazio e deve lavorare per chi ama la Lazio. Dico ai tanti tifosi che quando parlano con dirigenti devono prestare attenzione a ciò che pensano. Perché quello che dicono non corrisponde a ciò che pensano. Mi dispiace quando il Fabiani di turno dice qualcosa per prendere in giro i tifosi. Questo è altamente offensivo e non lo tollero. Sono abituato a sottostare a delle regole. Il qualunquismo non fa bene a nessuno e ci si inseriscono i furbacchioni. Il diavolo è tentatore, la volpe è furba. Amo proteggere le persone leali che quando parlano dicono effettivamente il loro pensiero”.

A che punto siamo con la preparazione? “Siamo a un buon punto. Un ciclo si era chiuso, del resto ci sono state attribuite responsabilità circa i due tecnici che si sono dimessi. Per arrivare alla dimissione ti fa capire come era colmo il vaso. A Coverciano la prima cosa che ti insegnano è mai dare le dimissioni.  E le cose non stavano come venivano raccontate dall’interno dello spogliatoio. Roma è la mia città., non è facile lavorare in patria. Da un lato però ti agevola perché conosci tutto, pensieri, parole e opere. L’anno scorso dissi fi dare attenzione perché le pagelle le avrei date io alla fine. Avevo capito che c’era qualcosa che non funzionava e andava al di là della logica A Luis Alberto va tutta la mia stima da calciatore. È un po’ da vili prendersela con Lotito adesso. Io ho fatto una forzatura con il presidente per il rinnovo del giocatore a gennaio. Gli è stato rinnovato un contratto importante per poi tornare indietro e dire che non aveva stimoli. Basta dire la verità, dire di andare lì per qualche soldino in più. È vero che nel calcio l’ingratitudine è sentimento primo ma a tutto c’è un limite”.

Errori? “Solo chi dorme in casa tutto il giorno non commette errori. Va fatta salva la professionalità. Possiamo prender un giocatore che l’anno scorso ha fatto 20 gol e quest’anno non butta dentro la palla. Di errori ne abbiamo fatti. Ridimensionamento non mi piace, direi più rilancio. Ma dall’oggi al domani non si ricostruisce nulla. Stiamo costruendo qualcosa di importante per il prossimo triennio. Una squadra per centrare obiettivi importanti e far divertire i tifosi. Mi piacciono molto i progetti di Atalanta e Feyenoord di puntare su giovani importanti. Qui alla Lazio se prendiamo un giocatore retrocesso succede il putiferio, se lo prende un’altra squadra si va ad acclamare. Non capisco questa diversità. I tifosi sono molto più esperti di noi e hanno capito che si sta facendo qualcosa. C’è qualche trombone che si sta divertendo, ma forse quelli sono anti-laziali”.

È una questione di realtà? “Si può convincere anche con tre società nella stessa città. Cambia il metodo. Sulle contestazioni non voglio entrare nel merito. Lotito non ha bisogno delle mie difese. Non capisco perché ci sono determinate contestazioni. Non è un problema che mi riguarda, ma mi dispiace. Lavoro da tanti anni con il presidente che non ha mai fatto forzature sulle scelte tecniche. Sono 12 anni che sono a mio agio perché tutto ciò che ho ritenuto giusto fare lui non ha mai messo bocca. Lotito non spende soldi è una bestemmia. Ha messo i soldi nella Lazio e anche tanti a differenza di altre squadre. Quando accettai di prendere la prima squadra, dissi che c’erano tante cose da fare per migliorare tutta l’organizzazione. Negli ultimi anni la Lazio ha vinto tanti trofei e io sono un ambizioso per natura. Qualcuno mi rimprovera che non ho vinto niente di importante, ma nella vita conta la mentalità”.

Il mercato è finito? “Non è finito. Il mercato è come il dio danaro, non dorme mai. Va fatta una riflessione. Ci sono delle norme che impongono determinate azioni. La norma della lista non l’ho inventata io. In Europa addirittura devi levare un altro giocatore. Se faccio entrare due over ne devono uscire due. Chi esce? Zaccagni, Romagnoli, Isaksen, Tchaouna? Fare mercato è difficile. Si cercano giocatori 2003/04 perché non rientrano nella lista. Trovarli all’altezza è sempre più difficile. Quando la notizia va in giro sui social, arrivano le squadre più grandi e se li prendono. Avevo individuato centrocampista del Metz (Camara, ndr). Come è apparso sui giornali è arrivato il Monaco e se l’è portato via. Sono costretto a non far uscire niente. Quando un nome viene accostato alla Lazio gli intermediari vanno a bussare alle porte di altri club. Non si può competere con i colossi del calcio che dietro a loro hanno multinazionali. A volte i club chiamano giornalisti e procuratori per far lievitare i costi. Bisogna sapere convivere con queste acque agitate”.

Fair Play finanziario? “Molte squadre non possono fare le coppe europee perché non rispettano il fair play finanziario. Sono norme che non ha inventato la Lazio ma le rispetta. Dobbiamo preservare l’integrità della Lazio per il rispetto di tutti i tifosi”.

Ancora mercato? “Se domani mattina Allodi torna in vita e si presenta nella Lazio per migliorare il marketing, Fabiani va fuori lista. Ci siamo capiti. Se possiamo migliorare lo facciamo”.

Dato abbonamenti? “Ma di cosa vogliamo parlare. Il tifoso laziale è innamorato terminale. Non è una sviolinata, di solito sono abbastanza burbero. Stiamo parlando del nulla nel nulla. Molte critiche anche giuste che ci hanno rivolto i tifosi sono nate sul volersi fidare dei soggetti che predicavano bene e razzolavano male. Non si può nascondere che i tifosi hanno contatti con Fabiani, con i giocatori o i magazzinieri. Bisogna vedere cosa gli hanno raccontato però. Io accetto tutto. Se qualcuno ritiene di aver fatto il suo tempo alla Lazio deve andare via”.

Sana Fernandes? “Il mondo dei social è tremendo. Sana Fernandes è un classe 2006. Lo abbiamo preso, fatto allenare e avvicinato alla prima squadra. Ha fatto un post dettato dal management. Ha capito di aver fatto una cazzata e lo hanno fatto rettificare. Sana è un giocatore sul quale la Lazio ha investito. Se qualcuno lo vuole deve venire qui da me e dirmi quali sono le intenzioni, altrimenti resta qui perché ha firmato un contratto. Non ho capito se la Lazio è diventata un bersaglio, ma ripeto, la Lazio non è figlia di un dio minore”.

Greewnood? “Volevamo prenderlo già lo scorso anno. C’è stato un intoppo tra società e calciatore, sappiamo tutti quale è stata la sua problematica. Quest’anno un agente ci ha presentato l’idea di prenderlo. Si è aperta un’asta gigantesca, cosa che poteva durare fino a un certo limite. Abbiamo offerto 22 milioni di sterline per il 50% del giocatore, circa 27 milioni di euro. Ha preferito un’altra strada. Nella vita i migliori affari sono quelli che non si fanno. Voglio Rovella, Cataldi, Zaccagni, giocatori che sono legati alla squadra. Questi mercenari sono trappoloni. Potrei vendermi per 50 euro in più ma non sarei un uomo. Questo è quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Auguriamo le migliori fortune a Greenwood”.

Castrovilli? “Giocatore straordinario, ha avuto problematiche con due interventi. Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso e certificato la stabilità del ginocchio. La preparazione che sta ultimando fa si che Castrovilli abbia qualche deficit. Stiamo facendo un tipo di percorso per preservare l’atleta. Ha fatto un lavoro incredibile sull’arto operato che è diventato più grande dell’altro. Castrovili e il suo procuratore Lucci, che ringrazio molto, hanno chiesto un anno di contratto per mettersi in discussione. Il ragazzo ha detto secondo, terzo e quarto ve li firmo in bianco”.

Castellanos? “L’offerta è arrivata, ma l’abbiamo rispedita al mittente perché andremmo contro al nostro metodo. Viviamo in un modo di denaro. Se arriva un’offerta irrinunciabile uno la valuta. Non è quello che ci hanno offerto che ci poteva far desistere. È un giocatore con qualità importanti, ma deve dimostrare il proprio valore nel prossimo futuro. Noi siamo vigili per osservare la sua eventuale crescita. Il mister ha detto di volerlo nella propria rosa così come Noslin che ha avuto al Verona. Può fare esterno e prima punta. Baroni è tranquillo e sereno in quel ruolo e ci ha chiesto eventualmente un esterno che corrisponde a determinate caratteristiche. Da qui ad agosto possono accadere tante cose”.

Lavoro duro? “Ci sono state difficoltà dovute alla preparazione. Baroni ha un modo duro di preparare la squadra. Ci sono stati carichi di lavoro incredibili. Con fisici importanti ci vuole più tempo per carburare, ad esempio Dele, Romagnoli e Tavares. Sto iniziando a vedere brillantezza. La cosa che mi è risaltata è che nonostante la mole di lavoro di ragazzi ai box se ne sono visti pochissimi”.

James Rodriguez? “Non lo prenderò mai. È un ragazzo di 33 anni e negli ultimi anni non ha mai superato le 12/13 partite. Ha fatto l’ultima Copa America molto bene. Prendere il ragazzo per uno, due anni andrebbe contro qualsiasi logica. Tutto il rispetto per il giocatore ma vanno fatte valutazioni a 360 gradi a livello anagrafico e sia di minuti giocati. Preferiamo altre scelte e andare su altri profili. Molti nomi che leggete sui giornali sono veicolati da procuratori per mettere. Il giocatore in questione non lo sa neanche Fabiani figuratevi se può saperlo il sito o la stampa”.

Lazio Women? “La squadra non è stata ancora ultimata. Il desiderio do allestire una squadra competitiva per preservare la categoria. Come tutte le squadre neopromosse c’è sempre quel pizzico di scetticismo di calciatrici e procuratori. Stiamo cercando di prendere ragazze con curriculum importanti. Dobbiamo individuare ancora qualche elemento in ruoli chiave. Vogliamo rimanere in Serie A per la gioia delle tifose laziali. Abbiamo una struttura all’avanguardia e ce la invidiano tutti. Vogliamo attestarci nel massimo campionato e diventare competitivi anche in questo livello”.

Settore giovanile? “Ho sentito tante idiozie sul settore giovanile. La Lazio si fa scappare questo e quello. Non possiamo farci nulla, ma non posso sottostare ai ricatti. Lo scorso anno in prima squadra ci fu una richiesta di 5 milioni di euro per rinnovare un contratto a un calciatore. Io mi opposi, e dissi non se ne parla proprio. Parlammo bene con Sarri per capire se valeva la pena fare questa commissione a scadenza. Sarri ci disse ‘non se ne parla proprio’ e non l’abbiamo fatta. Questo significa interrompere certi circuiti che non vanno bene. Quei 5 milioni piuttosto li andiamo a investire per le infrastrutture. Stanno partendo i lavori per portare le giovanili e la Women qui a Formello. Se poi a 16 anni scappano per nuove esperienze non ce ne importa nulla. La Lazio deve dare un servizio a questi ragazzi”.

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